Api e Fuchi: ecco come distinguerli

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Api operaie, Ape Regina e Fuchi sono elementi fondamentali per ogni sciame. Gli alveari infatti hanno una composizione precisa che crea secondo alcune caratteristiche una vera e propria famiglia di api.

All’interno della famiglia sono presenti decine di migliaia di individui. Uno sciame di grandi dimensioni può arrivare a contare anche 50.000 componenti. Più uno sciame è numeroso, più esso è forte.

All’interno della famiglia, ogni ape svolge un compito ben preciso che incide sull’intero meccanismo di sopravvivenza. In particolar modo le api operaie sono quelle che più si adoperano per il sostentamento di tutti i componenti. La regina invece si occupa della produzione di uova e i fuchi…beh, i maschi d’ape hanno un ruolo marginale e sono indispensabili solo per la fase di accoppiamento con la regina. Scopriamo di più sul loro aspetto, e come distinguerli in uno sciame.

Corporatura delle api

È possibile distinguere facilmente un fuco da un’ape operaia. La corporatura delle api è in generale molto più delicata e affusolata rispetto a quella dei fuchi. I maschi d’ape possiedono infatti una corporatura leggermente più imponente facilmente distinguibile dalle dimensioni corporee. Un fuco è infatti un po’ più grande delle altre api. Altra caratteristica è la forma del corpo che a differenza delle femmine presenta un taglio più netto, e non a forma appuntita.

Come abbiamo già evidenziato esistenza del fuco ruota attorno ai bisogni dell’ape regina e dall’alveare. Egli infatti non è autonomo per nutrirsi, in quanto il maschio delle api ha per anatomia la lingua molto corta. Questa caratteristica gli impedisce di nutrirsi di nettare perché non è in grado di raccoglierlo quindi è costretto a lambire il miele direttamente dalle cellette su permesso delle api operaie che lo tollerano in quanto fondamentale per la fecondazione della loro regina. Inoltre parlando di anatomia, i fuchi non posseggono alcun pungiglione.

Il pungiglione è una caratteristica appartenente unicamente alle api di sesso femminile che però ha utilizzi diversi in base al ruolo dell’ape. L’ape regina, utilizza il suo pungiglione come strumento di riproduzione e lo adopera per deporre le uova nelle celle. Le api operaie invece posseggono un pungiglione diverso caratterizzato da piccole frastagliature e seghettature che lo rendono una vera e propria arma, utilizzata esclusivamente per la difesa di loro stesse e dell’alveare.

I maschi d’ape svolgono un ruolo marginale

I fuchi presenti in uno sciame vengono tenuti in vita dalle api operaie perché elemento essenziale per la riproduzione dell’ape regina. Oltre che per l’accoppiamento, i fuchi non svolgono alcun ruolo altrettanto utile per la sopravvivenza dello sciame.

Volo nuziale con l’ape Regina

Quando una regina vergine è pronta per l’accoppiamento, ella comincia a produrre feromoni che attirano l’attenzione di tutti i fuchi presenti nelle vicinanze dell’alveare. Il richiamo può raggiungere anche fuchi che si trovano lontani di qualche chilometro. La regina infatti si accoppierà con tantissimi fuchi di tanti alveari e non con uno solo. Questo processo viene definito volo nuziale. Durante tale pratica la regina inizia a spiccare il volo e tutti i fuchi la raggiungono verso l’alto. Le api regine sono dotate di spermateca, un particolare organo che permette di immagazzinare il seme di tutti i fuchi per poi poter fecondare le uova per il resto della sua vita.

È proprio per questo che l’accoppiamento avviene cercando di immagazzinare più seme possibile da parte di tutti i fuchi. Dopo il volo nuziale, l’ape regina è feconda e potrà cominciare con la sua deposizione di uova nelle celle.

Morte dei fuchi dopo l’accoppiamento

Purtroppo, la vita dei fuchi non regala loro tantissime esperienze poiché essi, subito dopo l’accoppiamento, muoiono. Ciò accade perché il loro organo riproduttore resta incastrato nella regina e alla fine del coito, quando il fuco si stacca perde quella parte del suo corpo e va in contro alla morte.

Per i fuchi che non riescono invece ad accoppiarsi e fanno ritorno in alveare, non spetta una fine altrettanto migliore poiché in tal caso le operaie smetteranno di nutrirli e di dar loro sostentamento dato che non  sono ritenuti più utili alla sopravvivenza dell’alveare. Come già spiegato, i maschi d’ape non sono in grado di procurarsi il cibo da soli, per questo motivo, se non vengono accuditi dal lavoro delle altre api, muoiono.

Da dove nascono i maschi d’ape?

I fuchi nascono dalle uova deposte dalla regina nelle celle, proprio come le altre api. La differenza sostanziale è che le uova da cui nascono i fuchi, sono uova non fecondate. Le api dunque sanno in anticipo quale sarà il sesso delle nuove larve poiché dalle uova fecondate grazie al seme immagazzinato dalla regina, nasceranno api femmine mentre dalle uova non fecondate, i fuchi.

Il lavoro della regina è indispensabile. È solo così che lo sciame continua a crescere e sopravvivere. Una regina depone migliaia di uova al giorno per tutta la sua esistenza. Quando le sue prestazioni calano, le api la sostituiscono con una nuova sovrana.

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