Il volo delle api: oltre le leggi della fisica
Il volo delle api, da un punto di vista scientifico è sempre stato percepito come un mistero, a causa dello squilibrato rapporto tra superficie alare e peso corporeo. Per questo motivo si dice che le api siano in grado di sfidare le leggi della fisica. Dopo attenti studi sono emerse caratteristiche davvero interessanti sul moto di volo di questi animali. Analizziamo insieme l’argomento.
Caratteristiche delle api
Il corpo delle api è suddiviso in tre parti principali: il capo, il torace e l’addome. Nel primo troviamo organi importanti come gli occhi, le antenne e l’apparato boccale. Il torace è ricoperto di peli che ne mascherano la segmentazione dell’insetto. Qui troviamo l’attaccatura delle sei zampe di un’ape.
L’addome infine è costituito morfologicamente da 10 segmenti. L’anello finale di quest’ultimo (solo nelle api di sesso femminile) è provvisto di pungiglione.
Infine, parlando delle caratteristiche delle api non possiamo di certo dimenticare di menzionare le ali. Le api ne posseggono due paia e più avanti scopriremo perché esse si contraddistinguono davvero molto rispetto a quelle di qualsiasi altro insetto.
Ampiezza alare e peso del corpo
Le varie perplessità riguardanti il volo delle api hanno generato numerose attenzioni e studi nei confronti di questi animali.
Come funziona il volo delle api? Le api appartengono all’ordine degli imenotteri, sono infatti dotate di ali membranose che utilizzano sia per volare che per ventilare, in alcune particolari condizioni. L’apertura alare è davvero sproporzionata in base al peso del corpo poiché le ali sono davvero molto piccole e sottili. Da qui si è generato un vero e proprio mistero su come questi esserini riescano a tenersi in aria così a lungo e volare di fiore in fiore.
Intorno agli anni novanta però un gruppo di ricercatori di Ellington, ha condotto numerosi studi che poi hanno portato alla risoluzione dell’enigma. Osservando le dinamiche di volo delle api, gli studiosi hanno scoperto che il segreto era nascosti proprio lì. Quando le api spiccano il volo, le loro piccole ali ruotano in tondo creando così una specie di vortice: l’area di bassa pressione che si crea sul bordo anteriore dell’ala è ciò che consente all’ape di avere la spinta necessaria per sollevarsi e mantenersi sospesa in volo.
Il volo delle api è diverso da tutti gli altri insetti
Le api hanno quattro ali. Ce ne sono due per ogni lato. Un'ape da miele può volare fino a 15 miglia all'ora. La cosa sorprendente è che il moto di volo delle api è diverso da quello di qualsiasi altro insetto. Questi animali infatti sono in grado di raggiungere vibrazioni impressionanti. La frequenza dei battiti d’ali di un’ape è altissima, circa 230 battiti al secondo! Si tratta di un valore che supera quello di qualsiasi altro insetto conosciuto. Per quanto riguarda poi l’arco di rotazione alare, esso è di circa 90 gradi.
È importante ricordare inoltre che il volo è uno strumento importantissimo. Le api lo utilizzano non solo per spostarsi e raccogliere nettare ma anche per comunicare tra loro, per emettere calore e per far evaporare l’acqua durante il processo di trasformazione del miele. Le api sono in grado infatti di produrre particolari vibrazioni che scaldano l’ambiente e mantengono la temperatura ideale nell’alveare.
Osservando a lungo le api, i ricercatori hanno tentato in passato di riprodurre dei micro veicoli aerei per scopi militari che prendessero spunto da queste dinamiche. Il modello aerodinamico delle api è di grande ispirazione, poiché si distingue da quello di qualsiasi insetto sfidando le leggi fisiche che in passato ne hanno decretato l’impossibilità scientifica di spiccare e reggere il volo.
Quanto in alto può volare un'ape?
Le api tendono a volare ad altezze di 2-4 metri circa. Durante i loro spostamenti esse sono in grado di percorrere lunghe distanze se paragonate alla loro misura. Si ritiene che le api possano percorrere fino a tre chilometri dal proprio alveare. In realtà questo è un dato molto approssimativo. In molti casi la distanza può essere di gran lunga maggiore. Le api cercano i più possibile di adattarsi alle condizioni in cui vivono. Nei casi di scarsità di cibo esse sono state indotte ad allontanarsi molto di più alla ricerca di nettare. In molti casi però il loro orientamento ha subito qualche intoppo e le loro energie non sono poi bastate per fare rientro nell’alveare.
Voli di comunicazione e volo nuziale dell’ape regina
Il volo delle api ha un importantissimo scopo comunicativo. Le api utilizzano particolari movimenti circolari per scambiarsi alcune informazioni. Quando un’ape si sposta alla ricerca di nettare e trova una fonte di cibo, essa fa rientro in alveare e deve comunicare al resto dello sciame l’esatta posizione in cui si trova il nettare. Per fare ciò l’ape in questione effettua un particolare volo a forma di numero 8. La danza a otto viene utilizzata dalle api esploratrici quando le fonti nettarifere si trovano a una distanza superiore ai 25 metri. L’ape si muove descrivendo un otto e facendo ondeggiare l’addome. Anche la velocità della danza contiene messaggi. La danza lenta e i movimenti dell’addome più marcati indicano che la distanza dal cibo è maggiore. La danza segnala anche la posizione rispetto al sole. Sorprendente non trovate?
Il volo poi, avrà anche un ruolo vitale durante l’accoppiamento dell’ ape regina che avviene sospeso in aria durante un processo chiamato volo nuziale.
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